21.5.24

Mai soli noi...

...perchè siamo fratelli, ci vogliamo bene e ci aiuteremo sempre l'un l'altro.

Ovviamente è una mia interpretazione del pensiero dei due ragazzi, forse dovuta al fatto che nel trasferimento d'immagine erano i soli soggetti risultati accettabili, mentre gli altri si disfacevano in uno sfondo macchiato:

Ho quindi ritagliato i due fratelli dal resto e ho sostituito la camicia del ragazzo più giovane con una di carta, ritagliata dal lato interno di una busta inviatami dalla banca:

Sul nuovo sfondo in gel printing ho realizzato la scritta con il pennerello nero a punta grossa:

20.5.24

Al sole

Probabilmente in cerca d'abbronzatura, sdraiata sul bordo della piscina di casa sua...

Come potrete apprezzare nel video*, la texture è realizzata sulla piastra con un attrezzino fai-da-me intinto nel colore:

*Se la visione non è ottimale sullo smartphone, probabilmente basterà impostare per il blog Visualizza versione WEB e tutto andrà a posto. ;)

19.5.24

Pizza con sorpresa

Va bene, lo ammetto, forse questa pizza non è tra le meglio riuscite sul piano estetico ma vi assicuro che merita l'assaggio, provatela e sappiatemi dire. ;)

Gli ingredienti:
- 300 gr. di Farina Bianca
- 3 cucchiaini scarsi di Sale
- 1 cubetto di Lievito di Birra
- 1 cucchiaino di Zucchero
- Acqua tiepida q.b.
- 80 gr. di Prosciutto Cotto
- 4 Tomini
- 130 gr. di Funghetti sottolio
- 200 gr. di Polpa di Pomodoro
- 150 gr. Formaggio Brie di forma tonda

La preparazione:
- Verso nel mixer la farina e il sale e frullo aggiungendo il lievito, sciolto in acqua tiepida insieme allo zucchero. Stendo l'impasto in un rettangolo e lo posiziono su carta da forno infarinata:


- Ai quattro angoli del rettangolo posiziono una fettina di prosciutto cotto:

- Sopra le fettine di prosciutto appoggio i tomini:

- Ricopro i tomini con un'altra fettina di prosciutto:

- Ripiego l'angolo d'impasto, insieme al tomino e al prosciutto, e lo porto verso il centro:

- Ripeto l'operazione anche per i restanti tre lati, quindi metto in teglia:

- Lascio riposare per un'oretta, in modo che l'impasto possa lievitare:

- Porto in forno preriscaldato a 180° per una decina di minuti, poi aggiungo la polpa di pomodoro:

- Rimetto in forno per una mezz'ora, poi aggiungo i funghetti sottolio spezzettati:

- Sopra i quattro angoli della pizza dispongo altrettante fette di Brie:

- Riporto in forno per altri 5 minuti in modo da far sciogliere il formaggio:

- Ed ecco la fetta pronta nel piatto: il tomino che si è sciolto è una vera goduria! :)

18.5.24

Il doppione

La foto di questa ragazza l'ho trovata su un catalogo di cui disponevo più copie, quindi l'avrete sicuramente già vista in altri lavori. ;)

Credo però che il tirar su il transfer del viso con l'arancione si sia limitato solo a questo. ;)

17.5.24

Le antenate

Due donne con rudimentali indumenti di pelle che si stanno rifacendo il trucco in vista di essere immortalate in questo trasferimento d'immagine. ;)

La fotografia di partenza mostrava in realtà la ricostruzione plastica di due donne preistoriche...mi è sembrato un soggetto originale e ne ho approfittato!

16.5.24

Visto che siamo in Maggio...

...ne approfitto per riproporvi, in occasione del ThrowBack Thursday una serie di lavori in gel printing che hanno come tema conduttore Music in May:

Sono tutti lavori realizzati per un challenge qualche anno fa, quando ancora muovevo i primi passi nel mondo del gel printing e ritenevo che queste sfide potessero stimolare la creatività...mi sono successivamente ricreduta, accorgendomi che i temi proposti di volta in volta erano sempre gli stessi! n_n

15.5.24

Il mastino dei Baskerville

Sarà per i colori un po' tetri, ma quando guardo questo cagnone mi viene in mente il romanzo di Arthur Conan Doyle!

Questa volta ho voluto utilizzare la tecnica del ritaglio per realizzare il trasferimento d'immagine, state a vedere*:

*Se la visione non è ottimale sullo smartphone, probabilmente basterà impostare per il blog Visualizza versione WEB e tutto andrà a posto. ;)

14.5.24

Le tre scimmiette

Esistono due forme di omertà: quella di chi sa e non parla e quella di chi non vuol sapere. (Roberto Saviano)

L'immagine di partenza era quella di una pubblicità cosmetica e ciascuna delle ragazze teneva in mano un cartellino con il riferimento ad uno specifico prodotto per il viso...ecco invece la mia interpretazione:

Il testo l'ho scritto con la penna gel bianca ed ombreggiato con la matita marrone:

13.5.24

Va bene che la pulizia è importante...

...però non oserei mai strofinare la mia piastra gel con pagliette ed affini! Strofinare no, ma appoggiarle appena? Ci ho provato ed ecco gli sfondi che ho ottenuto usando le pagliette da cucina come textures tools:

Nel video* qui sotto potrete vedere la sessione di gel printing:

Se però non disponete di questi attrezzi ma gli sfondi vi piacciono, vi ricordo che potrete scaricarveli gratuitamente, pronti da stampare! Fate clic sull'immagine sottostante per aprire la pagina di download:

download

*Se la visione non è ottimale sullo smartphone, probabilmente basterà impostare per il blog Visualizza versione WEB e tutto andrà a posto. ;)

12.5.24

E Johnny prese il fucile

Come si vive costretto in un letto, senza braccia e senza gambe, cieco e sordo, respirando attraverso un tubo infilato in gola e nutrito da una sonda nello stomaco? É questa la situazione di Joe Bonham, ventenne soldato americano, che una bomba tedesca ha trasformato in un pezzo di carne - come egli stesso si definisce- entro il quale solo il cervello funziona ancora e lo rende consapevole della sua straziante condizione.
Per compagnia ha solo i ricordi, rivissuti in sogno, della sua vita di prima.

E ad aumentare la sua angoscia è l'impossibilità di comunicare con il resto del mondo perché lui non può vedere, non può sentire, non può parlare ed i suoi tentativi di esprimersi attraverso l'alfabeto Morse, praticato battendo la testa sul cuscino, vengono frustrati dall'incomprensione di chi lo accudisce, scambiati per agitazione o disagio e sedati farmacologicamente.

Finché finalmente un giorno una nuova infermiera intuisce che si tratta di un modo per comunicare e, con l'aiuto di qualcuno in grado di tradurre quei colpi sul cuscino gli fa chiedere con un mezzo analogo COSA VUOI? Come rispondere a una domanda così vaga? Sono tante le cose che Joe vorrebbe ma, passatele al vaglio, capisce che alla fine è davvero una sola che desidera più di tutte...
Fatemi uscire pensava non voglio altro. Sono rimasto qui per anni e anni chiuso in una stanza dentro a un letto con pochi centimetri quadrati di pelle esposti all'aria. Adesso voglio uscire. Devo uscire. Non potete tenere un uomo sempre al chiuso in questo modo. Un uomo deve far qualcosa per essere sicuro di essere ancora vivo....
Cosi fatemi uscire fatemi respirare l'aria aperta fatemi sentire la gente attorno. Per favore fatemi uscire per avere più spazio in cui respirare. Fatemi uscire di qui e riportatemi nel mondo.

Ma la risposta, quando arriva, è tremenda nella sua inesorabile ottusità: QUELLO CHE CHIEDI È CONTRO I REGOLAMENTI.
E a nulla vale implorare e supplicare con la testa battuta sul cuscino sempre più velocemente, ottiene solo una nuova iniezione, un nuovo affogare nell'oblio del sedativo. Ma perché? Si domanda Joe Non aveva fatto del male a nessuno. Aveva cercato di dare il meno fastidio possibile. Aveva bisogno di molte cure è vero ma non era un destino che lui si era appositamente cercato. Non era un ladro o un ubriacone o un bugiardo o un assassino. Era un uomo un giovane né meglio né peggio di tanti altri. Era soltanto un giovane che aveva dovuto andare alla guerra e che adesso cercava di uscire dalla propria prigione per sentire l'aria fresca sulla pelle per percepire il calore e il movimento delle persone attorno. Non voleva nient'altro. Invece gli dicevano addio a lui che non aveva fatto del male a nessuno addio sta' dove sei non darci fastidio tu sei al di là della vita sei al di là della morte sei persino al di là di ogni speranza sei finito distrutto per sempre buonanotte e buon riposo.
In un solo terribile momento capí tutta la situazione. Volevano soltanto dimenticarsi di lui. Era un peso per le loro coscienze cosí lo avevano abbandonato e dimenticato....

... Lui era il futuro l'immagine perfetta del futuro e avevano paura che qualcuno vedendolo scoprisse questo futuro. Avevano già cominciato a guardare davanti a sé a prospettarsi gli anni a venire e sapevano che presto ci sarebbe stata un'altra guerra. Per fare la guerra avevano bisogno di uomini e se gli uomini conoscono il futuro non vogliono piú combattere.

E con la consapevolezza di essere stato ingannato e manipolato da chi sventolando bandiere e slogan lo ha mandato al macello, arriva anche la ribellione:
Noi siamo uomini di pace siamo uomini che lavorano e che non vogliono litigare. Ma se voi distruggete la nostra pace se ci strappate dal nostro lavoro se tentate di metterci gli uni contro gli altri sapremo cosa fare. Se ci direte di salvare la democrazia nel mondo vi prenderemo in parola e per dio e per la madonna lo faremo. Li useremo quei fucili che volete costringerci a usare li useremo per difendere la nostra vita e ciò che minaccia la nostra vita non sta dall'altra parte della terra di nessuno una linea segnata senza il nostro consenso ma sta qui al di qua dei nostri confini e ormai l'abbiamo visto e lo sappiamo.
Dateci un fucile e noi sapremo cosa farne.

Uno straordinario romanzo scritto nel 1938 ma con uno stile così attuale che potrebbe essere stato pubblicato ieri. Uno splendido libro contro la guerra, non solo la prima guerra mondiale del 1915-1918 nella quale è ambientato, ma contro tutte le guerre, passate e presenti, con la speranza che non ve ne siano di future.

Autore: Dalton Trumbo
Casa editrice: Bompiani
Pagine: 252
ISBN: 9788830102446