31.1.23

Mixed Media Art Jounal - Pag. 60

Quando fai un errore non pensarci troppo, fattene una ragione e guarda avanti... (Hugh White). Ottimo consiglio, inutile piangere sul latte versato...citazioni e proverbi si danno la mano! :)

In questa paper doll c'è davvero poco di image transfer, giusto il viso, il resto sono ritagli vari:

La facciata con la citazione, scritta con la matita colorata, è decorata con un rametto ritagliato nella carta da scrapbooking:

30.1.23

Timbri...di carta!

Vi ho già mostrato in un post precedente come realizzare sfondi accattivanti usando delle fustellate di cartoncino embossato e, per completezza, devo aggiungere che è comunque possibile saltare il passaggio della fustellatura ottenendo comunque backgrounds interessanti come questi:

Il cartoncino embossato può essere utile anche per abbellire quegli image transfers che hanno sul contorno tanto sfondo nero, eccovi un esempio:

Per capire come ho eseguito il gel printing con il cartoncino embossato, non vi resta ora che guardare questo video*:

Ho un'intera scatola che contiene ritagli di cartoncino embossato, avanzati da precedenti lavori di card making, così li riciclo come timbri sul gel plate. ;)

*Se la visione non è ottimale sullo smartphone, probabilmente basterà impostare per il blog Visualizza versione WEB e tutto andrà a posto. ;)

29.1.23

La pizza a bacinella

O, se preferite la versione da molti adottata, con il cornicione ovvero la pizza con il bordo in rilievo che permette un abbondante uso della farcitura:

In realtà non ha niente di diverso da altre pizze che vi ho già proposto, alle quali vi rimando per dosi ed ingredienti, se non il bordo particolarmente alto, che ottengo stendendo il disco d'impasto con le dita, schiacciandolo dal centro verso la periferia:

Questa pizza è nata per me dall'esigenza di poter utilizzare per la cottura la piastra in terracotta che, avendo lo stesso diametro delle mie pizze, implicava la colatura di pomodoro e formaggio debordanti dalla base!
Ho risolto il problema con la pizza a bacinella che io chiamo così perchè è come un catino che riesce a contenere la farcitura senza spiacevoli fuoriuscite. ;)

Il bordo diventa croccante all'esterno ma rimane morbido dentro e si accompagna perfettamente alla farcitura, che in questa versione resta più umida del solito. ;)

28.1.23

Parole belle - DONNE

Spero non ci sia nessuno contrario ad ammettere che donne sia una parola dal significato positivo! ;)

Lo sfondo l'ho realizzato sul gel plate con una maschera fai-da-me a losanghe e le bamboline che si tengono per mano sono ritagliate in carta stampata:

Le tre parole in stile diverso provengono da pagine di riviste:

27.1.23

Una bella...Puffetta!

Niente poteva oscurare la sua bellezza, anche se si fosse vestita di buio, la sua grazia sarebbe esplosa come una stella e ciascuno si sarebbe precipitato ad afferrarne un frammento. (F. Caramagna)

Sperimentare nuovi colori nei trasferimenti d'immagine è sempre stimolante...ma poi si rischia di trasformare una bella ragazza in un Puffo!

Scritta a pennarello e strisce decorative in carta:

26.1.23

Junk Journal 2021-2 Pagina 24

Un'altra pagina floreale...ce ne sono un po' in questo journal perchè avevo parecchie fustellate di fiori da riciclare! ;)

Anche le foglie sono in realtà dei petali di fiore!

E, per accompagnare le fustellate, anche i doodles sono a tema vegetale:

25.1.23

Tintarella di luna

Particolarmente pallida la ragazza o troppo scuro il contorno? Giudicate un po' voi:

Ricavando il transfer da pagine di rivista, sono sempre afflitta dal problema delle macchie, per fortuna qui si limitano allo sfondo senza deturpare il viso della modella...perchè mi ostino ad utilizzare le riviste, vi domanderete, quando con le fotocopie doppio toner il trasferimento riusciva quasi sempre senza intoppi? Perchè sono testarda e non ho intenzione di darmi per vinta! ;)

24.1.23

Mixed Media Art Jounal - Pag. 59

Una pagina dove ci stava bene una lunga citazione, visto lo spazio delimitato dalle righe colorate:

E sopra le righe la bambolina di carta, frutto in parte di un trasferimento d'immagine ritoccato e in parte di un collage con ritagli di carta dipinta e con l'interno di una busta per lettera, che debitamente pieghettato, diventa una sciccosissima gonna:

Sulla facciata sinistra fiori e farfalle ritagliati nella carta stampata:

23.1.23

Art Journal - NEL SOLE

Non sempre, quando mi viene l'idea per un lavoro, riesco a svilupparla concretamente al primo tentativo, anzi, in alcuni casi devo provare e riprovare più volte per essere soddisfatta del risultato. Guardate ad esempio questa immagine:

L'avevate già vista perchè l'avevo realizzata per un challenge, quel che non sapete è che ho dovuto preparare ben 7 sfondi diversi prima di trovare quello che si adattava alla silhouette che avevo in mente! E voi di quante prove avete bisogno prima di decidervi?

Il filmato qui sopra l'avevo caricato come sondaggio in una storia su Instagram...ed è stato consolante scoprire che il 57% delle risposte confermava la necessità di effettuare più di 5 tentativi prima di accontentarsi del risultato. :) Ciò non toglie che tutto quell'impegno supplettivo, a cui si aggiunge lo spreco di materiale, possa essere frustrante...a meno che non si riutilizzino in qualche modo le pagine di prova:

E dalla rielaborazione delle pagine alla realizzazione di un journal il passo è breve! ;)

La copertina del journal l'ho messa insieme, è proprio il caso di dirlo, con ritagli di carte dipinte in gel printing, gli avanzi che di solito restano dopo la lavorazione:

Sul retro della copertina ho inserito il titolo del journal, ritagliando le lettere su un cartoncino dipinto di nero e sottoponendovi una carta dipinta:

Ed ecco le altre pagine in dettaglio:

Beh, dopo tutto non è stato uno svantaggio la mia indecisione: ora ho un nuovo journal da sfogliare! ;)

P.S. Se la visione dei filmati non è ottimale sullo smartphone, probabilmente basterà impostare per il blog Visualizza versione WEB e tutto andrà a posto. ;)

22.1.23

Baby Birba

Una classica commedia per famiglie, divertente e movimentata, dove i tre attori protagonisti danno il meglio di sè senza strafare, grazie soprattutto ad una sceneggiatura ben costruita che riesce fondere una serie di gags in un insieme armonioso e scorrevole. Persino il bimbo, o meglio i due bimbi gemelli che interpretano Baby Birba, risultano simpatici, forse perchè sono troppo piccoli per parlare, così che non corrono il rischio di apparire odiosamente saccenti, come avviene spesso per la maggior parte degli attori bambini!

Trama:
Il piccolo Bennington Augustus Cotwell IV, chiamato affettuosamente Baby Birba, erede di una ricchissima famiglia americana, passa buona parte delle sue giornate con Tata Gilbertine, una dolce ragazza che lo accudisce amorevolmente e che, tra le altre cose, gli legge spesso un libro illustrato, che lui chiama BuBu:

I Signori Cotwell, i genitori di Baby Birba, impersonano lo stereotipo della coppia bene: lui, impegnato a dirigere un impero industriale e con poco tempo da dedicare alla famiglia, ha delegato a lei la gestione dell'impero domestico e lei, che invece ha imputato alla servitù le proprie incombenze, ha al momento una sola preoccupazione: Baby Birba, che ha ormai nove mesi, non è ancora apparso in un servizio fotografico sui giornali!

Viene così deciso di colmare la lacuna e la Sig.ra Cotwell, ritenendo ormai superato lo stile del fotografo di famiglia, si rivolge ad uno studio fotografico alla moda, specializzato in ritratti infantili...ed è qui che entra in gioco un trio di imbranati lestofanti che, sostituendosi con un sotterfugio al fotografo incaricato, si presentano alla villa dei Cotwell con l'intenzione di rapire Baby Birba per poi chiederne un lucroso riscatto.

Anche se poco credibili nel ruolo di fotografi, i tre riescono nell'intento: allontanati con una scusa la mamma, la tata e il maggiordomo e rimasti soli col bambino, lo portano via, insieme al suo BuBu dileguandosi dalla finestra, lasciando al suo posto un biglietto in cui chiedono il riscatto. Inutile dire che la scomparsa di Baby Birba getta nel panico e nello sconforto l'intera casa e, nonostante le minacce di ritorsione sul piccolo, i genitori ne denunciano il rapimento.

Nel frattempo la banda che si è impossessata di Baby Birba si trova alle prese con alcuni problemi pratici non preventivati quali, ad esempio, come cambiargli il pannolino...come capire se il latte nel biberon è caldo abbastanza...come farlo addormentare... Tutte domande alle quali nemmeno Eddie, il loro capo e la vera mente del gruppo è in grado di dare una risposta: incarica il muscoloso Veeko del pasto e il pauroso Norby del sonno...ma il risultato è che quest'ultimo si addormenta al posto del bambino il quale, rimasto incustodito, scorge sul davanzale un piccione uguale a quello che ha visto sul suo libro e, per seguirlo, esce dalla finestra e si arrampica sul tetto dell'edificio!

A questo punto inizia la tragica -ma per noi esilarante- odissea degli incalliti criminali all'inseguimento dell'innocente bambino, che li porterà ad attraversare la città in un crescendo di tragicomiche disavventure, prima sull'autobus, incappando nelle ire di una corpulenta matrona, poi in un grande magazzino, poi allo zoo, alle prese nientemeno che con un gorilla, poi nel parco, dove Eddie rischia di finire bruciato ed infine in un cantiere edile, dove Eddie, dopo aver fatto un bagno nella colla, rimane bloccato in cima ad una gru...inutile aggiungere che ogni volta i danni a carico dei malviventi aumentano d'intensità così che alla fine i tre, sconfitti, rinunciano all'inseguimento e ritornano alla base per curarsi le ferite.

Intanto, in casa Cotwell, dove si è installata anche l'FBI, continuano a giungere segnalazioni di avvistamenti di bambini piccoli in varie parti della città...finchè Tata Gilbertine si rende conto che la sequenza dei luoghi comunicati è la stessa illustrata nel libro che leggeva al bambino, il BuBu che gli piaceva tanto! E poichè l'ultima tappa del racconto si svolge presso la Casa Dei Reduci è proprio lì che potrebbe essersi diretto Baby Birba...

Anche se resta da chiarire il mistero di un senso di orientamento tanto infallibile in un bambino così piccolo, è proprio nel luogo indicato da Tata Gilbertine che i genitori possono riabbracciare Baby Birba! Ritornando verso a casa, nell'auto dell'FBI, il bimbo riesce di nuovo a stupire tutti perchè, passandovi accanto, riconosce il palazzo dove sa di aver lasciato il suo amato libro e lo indica con insistenza, inducendo gli agenti a fermarsi per recuperare il BuBu ma, soprattutto per arrestare i tre frustrati rapitori.

Il film si conclude nella cameretta di Baby Birba, quando i genitori, dopo avergli dato la buonanotte, lo lasciano solo ripromettendosi di contattare l'indomani il vecchio fotografo di famiglia...
Ma il piccolo ancora non dorme e, sporgendosi oltre la sponda del lettino, afferra un volume dalla libreria lì accanto: il libro ha la stessa grafica del BuBu ma s'intitola Viaggio in Cina...

Anno: 1994
Durata:1h 39m
Regista: Patrick Read Johnson
Interpreti principali:
Adam e Jacob Worton
Joe Mantegna
Brian Haley
Joe Pantoliano
Cynthia Nixon